• Chiesa abbaziale di San Giovanni Evangelista
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Il complesso monastico di San Giovanni Evangelista è formato dalla Chiesa, dal Convento e dall’Antica Spezieria di San Giovanni.

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Le origini risalgono al X sec., anche se è la facciata barocca a definirne l’aspetto; il campanile sul lato destro fu aggiunto nel 1613. La chiesa, di retaggio classico, ha un impianto originario romanico (si vedano i pilastri rivestiti in pietra grigia con capitelli scolpiti da Antonio da Parma). Il disegno architettonico pare frutto di « suggerimenti » di umanisti dell’epoca (in particolare del Grapaldo, autore di manuali d’architettura).

La chiesa ha pianta a croce latina, e tre navate sulle quali si aprono sei cappelle. Lungo la navata centrale corre il fregio del Sacrificio Ebraico e Pagano, disegnato dal Correggio (1522-23) e realizzato da F. M. Rondani. Sempre del Correggio le decorazioni dei semi-pilastri, le decorazioni del sottarco della V cappella (con la rappresentazione di Dio Padre al centro e nei riquadri laterali dei SS. Pietro e Andrea), San Paolo caduto da cavallo, le decorazioni della crociera ed infine la cupola con il Transito di San Giovanni (1520-24) completati dai Padri della Chiesa e dagli Evangelisti nei pennacchi. Sempre all’interno troviamo opere di autori di pregio quali: Michelangelo Anselmi, G. B. Merano, i fratelli Giacomo e Giulio Francia, C. Caselli, Gerolamo Mazzola Bedoli, C. Reggio, Antonio Begarelli (autore delle statue in terracotta), Antonio da Parma, E. Taruffi, I. Martini, C. Aretusi. Altra opera di grande valore è il Coro Ligneo (che presenta tarsie della città e delle colline, strumenti musicali e oggetti) opera di M. Zucchi e dei fratelli Gianfranco e Pasquale Testa (1556). La sagrestia arredata con mobili del Seicento venne dipinta da Cesare Cesariano nel 1508. La navata sinistra è distinta da interessanti lavori giovanili del Parmigianino (1522): i Santi insieme ai putti e ai bucrani presentano già il caratteristico ritmo sinuoso delle linee nelle morbide vesti. Nel monastero benedettino il primo chiostro è sorretto da leggere colonne ioniche; al secondo chiostro si accede dalla sala capitolare, ove si trovano due affreschi del Correggio; nel chiostro grande, o di San Benedetto, si conservano resti di affreschi del 1510 circa.

La biblioteca del monastero presenta ambienti cinquecenteschi affrescati e possiede circa 20.000 volumi, tra cui codici miniati del ‘400 e del ‘500.

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